CANDIOLO (To). Castello di Parpaglia, in stato di abbandono.

Il Castello medievale di Parpaglia con torrione (tutt’oggi visibile) è il frutto dell’incastellamento avvenuto un po’ dappertutto nel Piemonte nei secoli XII-XIV.
Nello stesso periodo è ipotizzabile che attorno al castello venisse edificato un piccolo ricetto che col passar dei secoli si trasformò in alcuni grandi cascinali.
Il Castello di Parpaglia è una delle rare preesistenze medievali del territorio composito e ricco del parco di Stupinigi. Strettamente connesso con la cascina Parpaglia, attualmente abitata e sede di aziende agricole e lavoratori contadini dei campi circostanti. L’epoca precisa di edificazione della fortificazione si perde nel tempo benchè sia probabile che la sua nascita corrisponda alla metà del XII secolo.
Il nobile Willelmus già presente nel 1199 e proprietario di beni in Candiolo, fu il primo Signore del luogo. Derivante dai Parpaglia del casato dei Signori di Revigliasco apparteneva al valoroso Ordine dei Cavalieri di San Giovanni in Gerusalemme, ovvero, gli ospitalieri. Candiolo comparì come Priorato della Commenda dell’Ordine dei Gerosolomitani nell’anno 1358 che successivamente, 1530, divenne l’attuale Ordine di Malta, sebbene fossero presenti molti beni allodiali.
Uno dei più illustri dei conti della Bastita di Mondovì fu Monsignor Vincenzo Parpaglia, ambasciatore del Duca Emanuele Filiberto di Savoia presso la Santa Sede a Roma attorno al 1572. Un secondo illustre personaggio fu Monsignor Giuseppe Parpaglia, Arcivescovo di Tarantasia, 1573 -1598, anno di decesso per peste a LES ALLUE – MERIBEL di Albertville (Savoia).
Dopo questa famiglia nobile si affacciano sulla storia di Parpaglia i conti Piossasco, che, verso la metà del secolo XV, riuscirono a creare un vasto feudo (seppur diviso fra i vari rami della nobile famiglia) che andava da None-Airasca fino a Volvera-Piossasco e più a sud fino a Virle-Castagnole.
In epoche più moderne e quindi nel secolo XV il territorio aveva ancora conservato una evidente impronta medioevale: alcuni grandi cascinali, Prato Fiorito, Pignere, Parpaglia, Ormanino (l’antichissimo insediamento romano Vicus Maninus), ecc., aree boschive a sud-ovest con marcate risorgive di acqua e vasti coltivi frutto del disboscamento a nord est.
A partire dalla metà del sec. XVI, la zona dei boschi di Stupinigi, dove era situato anche il feudo di Parpaglia, ebbe una alternativa di vendite con la dominazione dei francesi di Enrico II fino al 1573, quando il Duca Emanuele Filiberto di Savoja destina tutta quella vaste area a sud ovest di Torino tra Sangone e Chisola all’appena costituito Ordine Mauriziano, appena riconosciuto con la Bolla del Papa Gregorio XIV del 1572.
Nel secolo XVII il conte Gian Michele Piossasco None, 1638 – 1732 (96 anni ?), Fondatore del famoso Reggimento Savoia Cavalleria nel 1692, è il possessore con titolo signorile del Castello e cascine di Parpaglia di circa 528 giornate di terra.
Nella mappa del misuratore Carlo Fogliarini (sd ma anteriore al 1729) risulta molto ben in evidenza il castello di Parpaglia.
La proprietà passò più volte di mano, finchè il marchese Perrachini Bonaventura di Cigliano la vendette al Regio Patrimonio, nel 1760, che pochi anni prima, esattamente nel 1753, aveva acquisito anche il feudo di Vinovo.
Nel “Plan de chateau Bois et bien ruraux possedès èar le Roi a Stupinis avant 1796”, di autore ignoto dei primi anni del sec. XIX e nelle annotazioni a margine c’è scritto su Parpaglia: “Vieux chateau de Parpaille reservè par 4 tier (quartier) des Dragons de chasse” cioè nel castello vi era un presidio di guardia caccia.
Dopo un breve intervallo, causato da Napoleone Bonaparte, passò in mani private e vide tra i proprietari anche il signor Giuseppe Francesco Agnelli. Successivamente, tutta la proprietà detta Parpaglia, cioè cascine e castello, per volontà ed intercessione del Re, tornarono a far parte della Commenda Magistrale di Stupinigi dell’Ordine del Mauriziano.
Nell’inverno 1918-1919 fu luogo di internamento di un gruppo di prigionieri austriaci di nazionalità polacca, con la fine della guerra diventati “ex nemici”. Costoro erano in attesa di ritornare nella POLONIA che dalle ceneri della guerra diventò una unica libera e democratica nazione.
A tutt’oggi il Castello di Parpaglia, inserito all’interno del Parco di Stupinigi della Regione Piemonte, è disabitato ed abbandonato alle intemperie. Alcune parti edili, come porzioni del tetto e del “donjon”, risultano anche pericolanti.
L’idea di un workshop maturò nell’ambito della Pro Loco di Candiolo (nel cui territorio è inserito il Castello di Parpaglia), a fine 2014 (come evidenziato dalla sottostante locandina) con un socio libero professionista e collaboratore presso il Politecnico di Torino,  con finalità agroturistiche di importante ricaduta sul territorio e con finanziamenti pubblici/privati. Tale progetto è stato illustrato durante un workshop e con la pubblicazione di un “Learning fron Heritage” al quale ha anche contribuito la Pro Loco di Candiolo (vedi allegato). Di tale iniziativa non c’è stato alcun seguito.

Autore: Gervasio Cambiano (con contributi del Comitato Antico Castello dei Parpaglia)

Allegato: Parpaglia Politecnico 2016

Note aggiuntive (24 marzo 2019):
parpaglia 2  – Di origine presumibilmente duecentesca, i proprietari del castello furono Cavalieri Gerosolimitani, dal 1530 noti come Ordine di Malta. I nobili di Parpaglia, ramo cadetto del casato Revigliasco, ebbero poi quale residenza in Candiolo il castello omonimo, situato a poca distanza dal centro abitato.
Trattasi di una delle rare preesistenze medievali del territorio composito e ricco del parco di Stupinigi.
La connessa cascina Parpaglia è attualmente abitata e sede di aziende agricole e lavoratori contadini dei campi circostanti, mentre il castello ha necessità urgente di essere messo in sicurezza e di essere recuperato e riportato a splendere. Gli interni sono opere d’arte.
– ll 15 aprile 2016 si tenne a Candiolo un incontro di presentazione dei progetti studiati dagli studenti di Architettura e Design del Politecnico di Torino per riportare alla luce e in vita quest’antico castello. Gli studenti delinearono 7 scenari possibili, valutando gli aspetti storici, di restauro, di valorizzazione economica e composizione architettonica del progetto (vedi volantino a latere). 2016 convegno su Parpaglia
Da allora, nessuna iniziativa è stata concretamente presa, per cui il castello è a rischio crollo.
La proprietà è dell’Ente di gestione dei Parchi Reali, Ente strumentale della Regione Piemonte.

 – Inviata segnalazione a Prefetto di Torino, a Soprintendenza, a Comune di Candiolo, a Regione Piemonte, a Politecnico di Torino, vedi allegato: UNIVOCA Castello di Parpaglia – Segnalazione-signed

  – In data 30 dicembre 2019, pervenuta lettera di risposta da Regione Piemonte, Direzione Risorse Finanziarie e Patrimonio, evidenziante l’interessamento dell’Ente ed in particolare che il bene viene “inserito nella programmazione dei servizi, annualità 2020, il “Servizio di valutazione dell’idoneità statica e progettazione preliminare degli interventi di consolidamento strutturale dei Poderi in Stupinigi (TO), 1° fase”, volto ad individuare gli interventi strutturali da attuare sui beni del compendio, maggiormente ammalorati, tra cui il Castello in oggetto, ed il relativo costo, al fine di consentire all’Amministrazione la pianificazione degli stessi e delle risorse necessarie.”, vedi allegato: Castello Parpaglia da Regione Piemonte

Inviata a Regione richiesta sullo stato dell’arte in data 14/10/2021: UNIVOCA Castello Parpaglia 14 ott 2021

Storia del Castello su Torino Storia n. 80 di maggio 2023: TorinoStoria Castello di Parpaglia

Regione Piemonte: determina intervento in data 10 feb 2022: Parpaglia Determina Regione 10 feb 2022 per rifacimento della copertura con opere di rinforzo e ripristino presso Castello Parpaglia a Candiolo (TO)

CANDIOLO. Partiti i lavori di restauro del castello Parpaglia.
Al fine di non compromettere ulteriormente lo stato attuale di solai e murature si prevede per il momento la sostituzione del tetto, inserendo lamiere al posto dei coppi, in grado di evitare le infiltrazioni dovute alla pioggia.
In questi giorni la Regione Piemonte ha dato il via ai lavori di messa in sicurezza/conservazione del Castello di Parpaglia, immobile di proprietà regionale insistente nella porzione di parco di Stupinigi presente sul territorio di Candiolo.
L’immobile si presenta oggi in pessime condizioni di conservazione.
Al fine di non compromettere ulteriormente lo stato attuale di solai e murature si prevede per il momento la sostituzione del tetto, inserendo lamiere al posto dei coppi, in grado di evitare le infiltrazioni dovute alla pioggia. Saranno anche eseguiti interventi che miglioreranno le condizioni di staticità. L’intervento intende ridurre quanto possibile il degrado, anche interno, per prevenire crolli e prolungare la conservazione dell’immobile in vista di un intervento radicale di consolidamento e restauro esteso a tutto il castello. La copertura economica dell’intervento è totalmente a carico di regione Piemonte.
“Credo che questo rappresenti un primo concreto passo verso un recupero – spiega il sindaco, Stefano Boccardo -, ed è anche il frutto di un lavoro capillare e costante (portato avanti ormai da 7 anni) di sensibilizzazione e promozione di un bene che rappresenta una delle tante peculiarità e memoria storica di Candiolo e di Stupinigi stessa”.
Fonte: www.torinosud.it, 27 apr 2022

Vedi anche: Il_sistema_territoriale_della_Commenda_Magistrale di Stupinigi e la cascina castello di Parpaglia di Chiara Devoti

Vedi anche: NICHELINO (To). Il 2024 di Stupinigi comincia in salita: cantieri eterni, promesse e tetti crollati.